Note sugli "opposita" nella lirica trobadorica e italiana

Susanna Barsotti

Abstract


RIASSUNTO: Finalità dell’articolo è mettere in luce l’evoluzione dei valori assegnati al modulo retorico degli opposita, caratteristica peculiare dell’enigma antico e mediolatino che si tramanda nella tradizione sino al devinalh occitanico e a innumerevoli esempi nella lirica italiana delle origini. Peculiare è in questo senso la tendenza, nella poesia d’amore, alla risemantizzazione di tale struttura, volta non più ad agevolare lo scioglimento di un vero e proprio quesito, ma ad enfatizzare, se mai, una situazione psicologica, quella dell’amore tormentato. Il confronto diacronico tra i testi selezionati, tra cui figura anche il particolare sonetto 134 dei Rerum vulgarium fragmenta, si rende necessario per sottolineare elementi di continuità e rottura rispetto al complesso genere dell’indovinello, e per porre in discussione quella che a lungo è stata inquadrata come una categoria testuale sotto il titolo generico di devinalh.

PAROLE-CHIAVE: devinalh – enigma – lirica trobadorica – Petrarca

 

ABSTRACTt: Aim of this article is to highlight the semantic evolution of the rhetorical module of opposita, a peculiar feature of the ancient and Mediolatine ‘enigma’. As is well known, it is handed down in the tradition up to the Occitanian devinalh and to a large variety of examples in the Italian poetry from the origins. Peculiar in this sense is the tendency, in love poetry, to re-semanticize this structure, no longer to facilitate the dissolution of a real question, but to emphasize the psychological behaviour of tormented love. The diachronic comparison between selected texts (including sonnet 134 of Rerum vulgarium fragmenta) is necessary to highlight elements of continuity and rupture towards the genre of the riddle, and to implicity question the textual category of devinalh.

KEYWORDS: devinalh – riddle – Occitan poetry – Petrarch


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